5 motivi per preferire cosmetici eco-bio. |
Scritto da Barbara3 | |
Thursday 01 February 2007 | |
Affrontare la giungla degli ingredienti cosmetici non solo si può, ma vale la pena!
Barbara Righini,
Sono trascorsi ormai più di sei anni da quando ho scoperto con stupore
quante sostanze inquinanti e dannose sono contenute nei prodotti che
utilizziamo quotidianamente per detergere, proteggere, profumare e
abbellire la nostra pelle.
5 giugno 2006
Pubblicato su Peacelink: http://italy.peacelink.org/consumo/articles/art_16705.html
Qualche esempio? Derivati petroliferi, siliconi e sostanze non biodegradabili, rilasciatori di formaldeide, molecole di cui ancora non è certo l'effetto a lungo termine, e così via. Sebbene i cosmetici accompagnino ogni giornata di donne, uomini (sì, la schiuma da barba è un cosmetico e sì, anche il sapone, gli shampoo e i bagnoschiuma lo sono!) e bambini, solo da poco tempo sono entrati nel mirino dei consumatori critici. Una rivista come "Il Salvagente" sta stampando, per esempio, allegati dedicati a varie tipologie di prodotto, ciascuno analizzato da diversi punti di vista, tra i quali anche quello delle sostanze in esso contenute. Nonostante cio', la cosmesi ecologica è ancora merce rara, si trova pochissimo nelle profumerie, poco nelle erboristerie, meno nelle farmacie - paradossalmente invece sono da poco comparse alcune linee nella grande distribuzione! - e il consumatore che, ignaro, sceglie di farsi consigliare dal negoziante, confidando nella sua competenza, rischia di tornare a casa con un sedicente "balsamo alle erbe" che contiene sì estratti vegetali, ma anche sostanze altamente inquinanti come il cetrimonium chloride. Consumare criticamente nell'ambito della cosmetica è dunque un'impresa disperata? No, ti serve solo tanta pazienza, perchè una volta trovata la strada giusta, difficilmente tornerai indietro. Ecco, in sintesi, i motivi per cui vale la pena scornarti con l'INCI[1], scontrarti con commessi incompetenti, fare lo slalom tra gli ecofurbi:
1. Non inquini più del necessario.
Dobbiamo scendere a compromessi tutti i giorni: l'auto contribuisce
allo smog, il computer è pieno di metalli inquinanti, il cibo biologico
non sempre è alla portata di tutti per i prezzi non propriamente
friendly.
Utilizzare una crema eco-bio significa non immettere nell'ambiente ulteriore petrolio, ulteriori molecole non biodegradabili, ulteriori miscele inquinanti delle acque - e dei pesci, poveri loro. Sì, il tuo vasetto da 50 ml conterrà solo pochi milligrammi di questi componenti, ma moltiplicali per tutti i vasetti in possesso delle persone del tuo quartiere, della tua città, della tua regione e dell'Italia tutta... vedi l'ago della bilancia spostarsi verso misure molto più importanti? Puoi contribuire a farlo scendere.
2. Non *ti* inquini.
Rifletti. Sei preoccupato dell'inquinamento ambientale? Immagino di sì,
come chiunque. Ma l'ambiente cos'è di preciso? Forse stai visualizzando
boschi, fiumi, montagne e mari tropicali, immagini lontane da te. Ma
l'ambiente è qualcosa di più ampio. Tu, in quanto essere umano, inali
ossigeno e restituisci anidride carbonica, ti nutri e produci rifiuti.
Anche tu sei parte dell'ambiente. Quindi, più l'ambiente è inquinato,
più la tua pelle, che è la parte di ambiente più vicina a te, ne
risente.
Inoltre: ha senso pensare a mantenere puliti i boschi e i fiumi, mentre continui a usare petrolio su te stesso?
3. Impari a conoscerti.
Lo sai come funziona un cosmetico tradizionale? Forse no. Provo a spiegartelo in due parole.
La maggior parte delle creme in commercio contiene petrolatum.
Vaselina, Mineral Oil, Paraffinum liquidum sono analoghi, e sono
ottenuti dalla raffinazione del petrolio.
Bene, per anni si è sostenuto che il petrolatum fosse il miglior idratante. Lo sostenevano e continuano a sostenerlo, per la precisione, i maggiori dermatologi e cosmetologi statunitensi. Un caso? Lascio decidere voi. Uno dei più grandi cosmetologi italiani, Gianni Proserpio, è invece di parere opposto. Dicevo, il petrolatum sarebbe idratante. Ma come funziona un'idratante? Beh, siccome la pelle è impermeabile - deve esserlo proprio per mantenere la sua funzione protettiva - non può ricevere acqua dall'esterno. In altri termini, se immergete una mano nel lavandino pieno d'acqua, quando la estraete la quantità d'acqua nel lavandino è rimasta la stessa, non l'avete certo assorbita. Quindi, poichè non può aggiungere acqua, l'unico potere idratante di un cosmetico è quello di impedire che l'acqua presente naturalmente nella pelle evapori completamente. Il potere idratante della paraffina è dunque quello di formare una vera e propria barriera tra l'epidermide e l'ambiente. Ma tale barriera è innaturale. E' composta da molecole estranee a quelle che compongono lo strato idrolipidico (miscela di grasso e acqua distribuita su tutta l'epidermide, costituisce il fattore di idratazione naturale, ovvero la prima protezione naturale della pelle). La "respirazione" della pelle viene ostacolata. I germi presenti restano intrappolati dallo strato petrolifero e possono provocare irritazioni e favorire l'acne, specialmente su pelli già predisposte.
Hai la
pelle delicata ma che si lucida? In moltissimi casi l'eccesso di
untuosità è causata dal petrolio e dalla sua azione di "soffocamento".
Ci sono neonati che soffrono addirittura di dermatiti da petrolatum.
Poverini, appena venuti al mondo e già a contatto con gli inquinanti! I
prodotti per bambini sono, infatti, quelli più a rischio, da questo
punto di vista.
Un'altra categoria di molecole presenti ovunque è quella dei siliconi.
Vengono usati perchè danno piacevolezza alla texture. Vi fanno dire "che pelle liscia! che capelli lucidi!" appena stesa la crema o usato il balsamo. Ma ad essere liscio è il silicone, ad essere lucido è sempre il silicone. Che ricopre tutto come una patina di cellophane, nascondendo le magagne. Infatti appena smetti di utilizzare il prodotto, la pelle torna come o peggio di prima.
Hai le gambe che si
riempiono di squamette dopo un giorno senza idratante? Quasi certamente è
colpa del silicone, che è anche un potente solvente.
A volte non sei tu il caso disperato, ma il prodotto che usi.
Quando smetti di spalmarti addosso simili molecole, le gote riprendono
colore. Molte persone hanno notato minor untuosità e/o minor secchezza.
Finalmente puoi vedere il vero volto della tua pelle e non quello che ti
viene mostrato dalle paraffine e dai siliconi. Impari a riconoscere le
tue reali esigenze e ad assecondarle.
La cosmesi eco-bio è educativa.
4. Spendi il giusto prezzo.
Non è vero che i cosmetici eco-bio costano tanto. Ci sono tante fasce di prezzo anche in questo settore.
La differenza sostanziale è che in profumeria puoi spendere anche 60€ per 30 ml di fluido a base di siliconi. Che ai produttori costano pochissimo - così come i petrolati. Fluidi eco-bio da 60€ non ce ne sono tanti, ma quelli che ci sono, almeno, non spacciano per miracoloso un composto fatto con qualche erbetta annegata nella plastica! Molte creme eco-bio, inoltre, durano molto di più che le equivalenti tradizionali, perchè più concentrate.
5. Ridi in faccia alla pubblicità.
Imparando a leggere le etichette vivrai una vera e propria "caduta
degli Dei". La crema prodigiosa pubblicizzata dalla meravigliosa modella
su tutte le riviste verrà espulsa dall'elenco dei tuoi oggetti del
desiderio non appena realizzerai cio' che contiene e quanto vogliono
fartelo pagare.
Se i motivi che ti ho
illustrato ti sembrano validi, puoi iniziare anche tu ad avventurarti
nel magico mondo del consumo critico in cosmesi. Come? Cominciando a
controllare quello che hai in casa.Non è liberatorio? Puoi farlo qui: www.biodizionario.it. Non spaventarti. Non buttare tutto. Non pensare che farcela è impossibile. Un passo alla volta, e capire diventerà sempre più facile. [1] INCI: elenco degli ingredienti contenuti nel cosmetico.
Note:
www.biodizionario.it
www.saicosatispalmi.org |
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